L’istituto Comprensivo “C. Alvaro” di Trebisacce ha aperto le proprie porte a 5 bambini fuggiti dai propri paesi in Ucraina per scampare alla ferocia dei bombardamenti. Nazar, Alina, Bodhan, Anastasiia e Veronika, sono stati accolti con vere e proprie feste colorate col giallo e azzurro della bandiera ucraina e con quelli del tricolore italiano, ma soprattutto con un emozionante coro di benvenuto intonato dai nuovi compagni di classe, entusiasti di poterli abbracciare, conoscere e fare spazio in aula. Ai nuovi alunni sono stati consegnati penne, matite, quaderni, colori e astucci per permettere loro di ritrovare già dal primo giorno il proprio posto in classe.
Primo imperativo è quello di porre in primo piano il tema dei bisogni e delle fragilità di chi è stato costretto dalla guerra a lasciare le città, i propri familiari e la propria abitazione affidandosi ad un destino incognito, buio, certamente di sofferenza psicologica e fisica. Questo è il motivo dell’attivazione di servizi professionali per l’assistenza e il supporto psicologico anche agli studenti e alle famiglie ucraini il cui disagio connesso all’emergenza epidemiologica è stato pesantemente aggravato dagli eventi bellici patiti. Il tutto all’insegna della valorizzazione delle risorse umane interne ed esterne alla scuola (psicologo, associazioni sportive e culturali, parrocchia, Ente locale, servizi) al fine di creare una rete di supporto e accoglienza per gli alunni in ingresso indispensabile a garantire una permanenza serena e accogliente, e avendo cura, altresì, di riservare la massima attenzione al coinvolgimento del nucleo familiare affidatario.
L’Istituto Comprensivo, disponendo di un apposito “Protocollo di Accoglienza di alunni con Bisogni Educativi Speciali” e “di un protocollo di accoglienza degli alunni Stranieri” ha già attivato, prontamente, la relativa “Procedura di accoglienza” finalizzata a ufficializzare l’insieme di adempimenti e procedimenti che formalizza il rapporto dell’alunno e della sua famiglia con la scuola, specie per alunni che stanno soffrendo il dramma di questa guerra insensata.
L’attenzione alla comunicazione in lingua madre e ai processi di prima alfabetizzazione in lingua italiana costituisce una leva fondamentale dell’azione educativa che la scuola è chiamata a svolgere, in particolare nella prima fase di accoglienza, supporto e socializzazione. A tale scopo, tramite un’urgente azione di coordinamento, sarà essenziale fare affiancare fin da subito il personale scolastico da mediatori linguistici e culturali che favoriscano l'interazione e la comunicazione interpersonale.
Per la qual cosa verrà attivato, nei prossimi giorni, un progetto di italiano L2. Al fine di soddisfare il bisogno primario di comunicare con compagni e insegnanti.
Compito della scuola non è solo quello di istruire, ma anche quello di formare ed educare, di infondere valori quali la solidarietà e il rispetto verso l'altro, ponendo un’attenzione particolare alla costruzione del “Nuovo Cittadino del Mondo”, capace di interagire responsabilmente, in modo attivo e consapevole, nella comunità di cui fa parte.