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Scuola Digitale

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Il Piano Nazionale Scuola Digitale è un pilastro fondamentale de La Buona Scuola (legge 107/2015), una visione operativa che rispecchia la posizione del Governo rispetto alle più importanti sfide di innovazione del sistema pubblico: al centro di questa visione, vi sono l’innovazione del sistema scolastico e le opportunità dell’educazione digitale.

UN PIANO PER L’EDUCAZIONE NELL’ERA DIGITALE


Parlare solo di digitalizzazione, nonostante certi ritardi, non è più sufficiente. Perchè rischierebbe di concentrare i nostri sforzi sulla dimensione tecnologica invece che su quella epistemologica e culturale.
Questo Piano non è un semplice dispiegamento di tecnologia: nessun passaggio educativo può infatti prescindere da un’interazione intensiva docentediscente e la tecnologia non può distrarsi da questo fondamentale “rapporto umano”. L’OCSE lo ha ricordato recentemente.
Questo Piano risponde alla chiamata per la costruzione di una visione di Educazione nell’era digitale, attraverso un processo che, per la scuola, sia correlato alle sfide che la società tutta affronta nell’interpretare e sostenere l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita (life-long) e in tutti contesti della vita, formali e non formali (life-wide).
Questo ci è confermato dalla High Level Conference della Commissione Europea del Dicembre 2014, da diverse pubblicazioni del Centre for Educational Research and Innovation dell’OCSE, dal New Vision for Education Report del World Economic Forum, e da ricerche come “L’Educazione per il 21mo secolo” del think tank Ambrosetti.

UN’AZIONE CULTURALE E DI SISTEMA


Cosa intendiamo per educazione nell’era digitale sarà chiarito, a partire dal Capitolo 3, dall’organizzazione stessa di questo documento.
Ma si tratta prima di tutto di un’azione culturale, che parte da un’idea rinnovata di scuola, intesa come spazio aperto per l’apprendimento e non unicamente luogo fisico, e come piattaforma che metta gli studenti nelle condizioni di sviluppare le competenze per la vita.
In questo paradigma, le tecnologie diventano abilitanti, quotidiane, ordinarie, al servizio dell’attività scolastica, in primis le attività orientate alla formazione e all’apprendimento, ma anche l’amministrazione, contaminando - e di fatto ricongiungendoli - tutti gli ambienti della scuola: classi, ambienti comuni, spazi laboratoriali, spazi individuali e spazi informali. Con ricadute estese al territorio.
Gli obiettivi non cambiano, sono quelli del sistema educativo: le competenze degli studenti, i loro apprendimenti, i loro risultati, e l’impatto che avranno nella società come individui, cittadini e professionisti. Questi obiettivi saranno aggiornati nei contenuti e nei modi, per rispondere alle sfide di un mondo che cambia rapidamente, che richiede sempre di più agilità mentale, competenze trasversali e un ruolo attivo dei giovani.
Per questo servirà - e qui vi è l’investimento culturale e umano più grande - che tutto il personale scolastico, non solo i docenti, si metta in gioco, e sia sostenuto, per abbracciare le necessarie sfide dell’innovazione: sfide metodologico-didattiche, per i docenti, e sfide organizzative, per i dirigenti scolastici e il personale amministrativo.
Gli strumenti per vincerle, e quanto meno accompagnarne il percorso, sono contenuti in questo Piano, e probabilmente non si esauriranno con esso.

UN’ALLEANZA PER L’INNOVAZIONE DELLA SCUOLA


Il Piano è, attraverso le sue azioni, una richiesta di sforzo collettivo. Non solo a tutti coloro che già realizzano ogni giorno una scuola più innovativa, orientata al futuro e aderente alle esigenze degli studenti. Ma anche a tutti quei mondi che, avvicinati dalle sfide che essa vive - didattiche, organizzative, di apprendimento e di miglioramento - costruiscono o intendono costruire con la scuola esperienze importanti.
Lavoreremo perchè a margine di questo documento e della sua immediata traduzione in azioni concrete, nasca uno “Stakeholder Club per la scuola digitale”, un partenariato permanente che renda la nostra scuola capace di sostenere il cambiamento e l’innovazione.
La scuola è, potenzialmente, il più grande generatore di domanda di innovazione, e quindi di digitale, ed è anche in quest’ottica che deve essere letto questo Piano.
Siamo consapevoli che dire tutto ciò allarghi non di poco il raggio d’azione e, con esso, i fabbisogni e le aspettative del Paese, ma troviamo fondamentale ragionare d’insieme.Del resto, la “scuola digitale” non è un’altra scuola.
È più concretamente la sfida dell’innovazione della scuola.
Allo stesso tempo, dobbiamo collocarci sulle giuste traiettorie di innovazione, per utilizzare meglio le risorse disponibili, per attrarne di nuove, e per non fare errori di scelta che potremmo pagare negli anni.
E infine, per dare ai nostri studenti le chiavi di lettura del futuro. Per scrivere tutti insieme una “via italiana” alla scuola digitale.

Legalità

legalità 

L'Istituto Comprensivo Corrado Alvaro promuove negli alunni la cultura della Legalità e la scoperta del valore del rispetto delle regole, rafforzando la propria identità, costruendo il senso di responsabilità e sperimentando il valore della solidarietà e della interculturalità. 

Inoltre contribuisce a orientare il processo formativo degli alunni verso la conoscenza, la tolleranza e l’interazione tra le diverse culture determinando una forte presa di coscienza della necessità del rispetto delle norme per una pacifica convivenza civile, con il fine di promuovere il raggiungimento di obiettivi quali la promozione della crescita culturale e sociale ed educando alla legalità.

Educazione Civica

ed civ

Come è noto, la legge 20 agosto 2019, n. 92, ha introdotto l’insegnamento trasversale dell’educazione civica nelle scuole del primo e del secondo ciclo di istruzione, che sarà avviato a partire dall’anno scolastico 2020/2021. Iniziative di sensibilizzazione alla cittadinanza responsabile sono previste anche per la scuola dell’infanzia.
A tal fine si trasmettono le Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica, emanate con decreto ministeriale n. 35 del 22 giugno 2020.
Le Linee guida hanno lo scopo di supportare le Istituzioni scolastiche per una corretta attuazione dell’innovazione normativa che implica, ai sensi dell’articolo 3 della legge 92/2019, una revisione dei curricoli di istituto per adeguarli alle nuove disposizioni. Forniscono altresì indicazioni sull’organizzazione dell’insegnamento dell’educazione civica nei vari gradi scolastici e sulle modalità di valutazione che, per la scuola primaria, saranno essere espresse con giudizio descrittivo e non con voto in decimi, secondo quanto disposto dal decreto legge 8 aprile 2020, n. 22, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 giugno 2020, n. 41. Gli Allegati B e C individuano, rispettivamente, alcuni elementi di integrazione al Profilo delle competenze del primo ciclo, di cui alle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione (d. m. 254/2012) e al Profilo educativo culturale e professionale dello studente al termine del secondo ciclo di istruzione (allegato al d. lgs. 226/2005). Le Linee guida non intervengono nella individuazione immediata di nuovi traguardi di competenze e di obiettivi specifici di apprendimento, che vengono rimessi, in via di prima applicazione, per gli anni scolastici 2020/2021, 2021/2022 e 2022/2023, alla definizione delle scuole, nell’ottica della valorizzazione della loro autonomia, ai sensi dell’articolo 6 del DPR 275/1999. Pertanto le istituzioni scolastiche potranno individuare traguardi e obiettivi specifici per ogni periodo didattico e per ogni indirizzo di studio sui quali sarà espressa la valutazione dell’insegnamento dell’educazione civica.
Il Ministero dell’Istruzione, nel periodo sopra indicato, si farà carico di predisporre azioni di formazione e accompagnamento.
Accedi al portale per l'Educazione Civica realizzato dal Ministero dell'Istruzione

Bullismo e Cyberbullismo

bullismo

 

L’Istituto Comprensivo Statale di Trebisacce (CS) è attivo e sensibile circa le tematiche del bullismo e del cyberbullismo, e promuove iniziative di formazione e sensibilizzazione, attraverso una progettualità che coinvolge tutta la comunità scolastica e realtà associative ed istituzionali del territorio.

Il cyberbullismo e la manifestazione in Rete di un fenomeno piu’ ampio e meglio conosciuto come bullismo. Quest’ultimo e caratterizzato da azioni violente e intimidatorie esercitate da un bullo, o un gruppo di bulli, su una vittima. Le azioni possono riguardare molestie verbali, aggressioni fisiche, persecuzioni, generalmente attuate in ambiente scolastico. Oggi la tecnologia consente ai bulli di infiltrarsi nelle case delle vittime, di materializzarsi in ogni momento della loro vita, perseguitandole con messaggi, immagini, video offensivi inviati tramite smartphone o pubblicati sui siti web tramite Internet. Il bullismo diventa quindi cyberbullismo. Il cyberbullismo definisce un insieme di azioni aggressive e intenzionali, di una singola persona o di un gruppo, realizzate mediante strumenti elettronici (sms, mms, foto, video, email, chatt rooms, istant messaging, siti web, telefonate), il cui obiettivo e quello di provocare danni ad un coetaneo incapace a difendersi.

Differenze tra bullismo e cyberbullismo:

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B U L L I S M O C Y B E R B U L L I S M O
Sono coinvolti solo gli studenti della classe e/o dell’Istituto. Possono essere coinvolti ragazzi ed adulti di tutto il mondo.
Generalmente solo chi ha un carattere forte, capace di imporre il proprio potere, puo’ diventare un bullo. Chiunque, anche chi e vittima nella vita reale, puo’ diventare cyberbullo.
I bulli sono studenti, compagni di classe o di Istituto, conosciuti dalla vittima. I cyberbulli possono essere anonimi e sollecitare la partecipazione di altri “amici” anonimi, in modo che la persona non sappia con chi sta interagendo.
Le azioni di bullismo vengono raccontate ad altri studenti della scuola in cui sono avvenute, sono circoscritte ad un determinato ambiente. Il materiale utilizzato per azioni di cyberbullismo puo’ essere diffuso in tutto il mondo.
Le azioni di bullismo avvengono durante l’orario scolastico o nel tragitto casa-scuola, scuola-casa. Le comunicazioni aggressive possono avvenire 24 ore su 24.
Le dinamiche scolastiche o del gruppo classe limitano le azioni aggressive. I cyberbulli hanno ampia liberta’ nel poter fare online cio’ che non potrebbero fare nella vita reale.
Bisogno del bullo di dominare nelle relazioni interpersonali attraverso il contatto diretto con la vittima. Percezione di invisibilita’ da parte del cyberbullo attraverso azioni che si celano dietro la tecnologia.
Reazioni evidenti da parte della vittima e visibili nell’atto dell’azione di bullismo. Assenza di reazioni visibili da parte della vittima che non consentono al cyberbullo di vedere gli effetti delle proprie azioni.
Tendenza a sottrarsi da responsabilita portando su un piano scherzoso le azioni di violenza. Sdoppiamento della personalita’: le conseguenze delle proprie azioni vengono attribuite al “profilo utente” creato.

NORMATIVA

 

RISORSE DI APPROFONDIMENTO

FORMAZIONE DOCENTI

Benessere

Accoglienza - Continuità - Orientamento

Inclusione